sabato 23 novembre 2013

Alessandra Monti, attrice di "Incantesimo", schiaccia il piede a un carabiniere: denunciata



 Se non fosse accaduto realmente sembrerebbe la scena di un cinepanettone. Perché il diverbio tra l'attrice Alessandra Monti e due carabinieri era terminato con la donna che inveiva e si allontanava a bordo della sua auto, schiacciando con la ruota il piede di uno dei due militari. Ma Alessandra Monti non stava interpretando il personaggio di un film e così, secondo la procura, avrebbe fatto finire in ospedale il carabiniere che voleva identificarla. Per questo motivo, il sostituto procuratore Ilaria Calò, ha firmato il provvedimento di conclusione delle indagini, atto che di solito prelude una richiesta di rinvio a giudizio, accusando l'attrice di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni.   

LA VICENDA Sono trascorsi tre anni da quando Alessandra Monti era stata fermata da due carabinieri della stazione di Monte Mario mentre, secondo il suo avvocato difensore, stava gettando in terra una carta. Così era nato un diverbio tra la donna e le forze dell'ordine: «mi mostri i documenti» avrebbe detto uno dei due militari. La donna era andata in garage, aveva preso la sua auto, dove all'interno si trovavano i documenti, e si era accostata ai carabinieri per farsi identificare. A quel punto, sempre secondo il suo difensore, i carabinieri avrebbero contestato una nuova infrazione: non stava usando la cintura di sicurezza. L'attrice, nota sul piccolo schermo per aver interpretato una parte nella serie televisiva «Incantesimo» e per aver recitato in diversi film, avrebbe risposto giustificandosi così: «Sono incinta». Dopo un po’ la discussione si era animata e l'attrice, secondo la procura, avrebbe cercato di intimorire i due militari: «Vi faccio spedire in Barbagia!».  Poi avrebbe messo in moto la vettura schiacciando, con la ruota della sua Mercedes Classe A, il piede sinistro di uno dei due carabinieri. Subito dopo però era stata fermata e identificata. Il carabiniere, invece, si era dovuto recare all'ospedale San Filippo Neri, dove i sanitari hanno diagnosticato lesioni giudicate guaribili in cinque giorni. «La tesi della procura nasce da un equivoco - ha commentato Roberto Antonio Catanzariti, difensore della - La mia assistita ha sempre adottato un comportamento corretto nei confronti dei militari». 

 I PRECEDENTI Non è la prima volta che Alessandra Monti è costretta a frequentare il tribunale di Piazzale Clodio. Lo scorso febbraio infatti, il procuratore Giuseppe Pignatone e il sostituto Luca Tescaroli hanno firmato un altro decreto di chiusura indagini, accusandola, insieme con altre quattro persone, di lesioni ed estorsione. In merito a questa vicenda, la procura le contesta alcuni fatti avvenuti nel gennaio del 2011. In quell'occasione, la Monti aveva investito centomila euro nella società Eim, che faceva capo al Madoff dei Parioli, Gianfranco Lande, dietro un suggerimento ricevuto da Giampiero Castellacci de Villanova, uno dei promotori finanziari arrestati a Roma proprio nell'ambito dell'inchiesta sulla mega truffa. Ma dopo il fallimento delle società, l'attrice era intenzionata a farsi restituire i soldi.  Quindi, secondo la procura, suo marito, Antonio Stanizzi, il loro avvocato Tullio Rizzo ed un amico di quest'ultimo, Giancarlo Palermo, avrebbero massacrato di botte e minacciato con una pistola Castellacci de Villanova. La donna, in particolare, avrebbe ingaggiato Palermo, al quale era stato affidato il compito di minacciare Castellacci. Il promoter, dopo essere stato intimidito, si era recato presso lo studio dell'avvocato Stefanizzi e una volta arrivato era stato aggredito e minacciato con una pistola. Poi era stato accompagnato presso una banca dove aveva seguito le indicazioni degli aggressori: prelevare e consegnare circa 120 mila euro. Ma una volta scampato il pericolo, la vittima, aveva denunciato l'accaduto.

1 commento:

  1. La Monti è stata prosciolta da ogni accusa è assolta e questo articolo va rimosso in quanto
    diffamante.
    Se c'è una mail dove poter comunicare civilmente sarebbe gradito farlo.
    Nel caso provvedo con denunce e garante.

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