lunedì 25 novembre 2013

Matteo, morto a 14 anni sul campo da calcio. Gli amici lasciano fiori sul suo banco di scuola



Una tragedia, lo strazio. Quando le parole sono inutili, davanti a simili drammi.   Un mazzo di fiori sul banco che occupava Matteo Roghi, il 14enne morto sul campo ad Abbadia San Salvatore al termine di una partita di calcio tra la sua squadra (le giovanili del Foiano) e l'Amiata. All'Istituto professionale «Guido Marcelli» di Foiano della Chiana (Arezzo) la scuola che Matteo frequentava, oggi è stato il giorno del dolore.  I suoi compagni di classe, 16 maschi e cinque femmine, hanno messo i fiori sul banco e composto, insieme a tutti gli studenti dell'Istituto 120 ragazzi, pensieri e poesie da consegnare alla famiglia. Gli studenti, insieme a quelli delle scuole medie comprese nell'Istituto e ai loro insegnanti, si sono riuniti nell'aula magna della scuola ed hanno ricordato Matteo. Particolarmente commosso l'insegnante di lettere il professor Sauro Tavernesi.  «Era un ragazzo solare, buono con tutti, le ragazzine era tutte innamorate di lui, gli lasciavano bigliettini e frasi su Facebook. Io l'ho avuto nei tre anni delle medie e mi accingevo ad averlo qui alle superiori dove ora insegno, sono distrutto». Commossa anche la preside Anna Bernardini che ha fortemente voluto la commemorazione nell'aula magna. La preside ha annunciato che saranno scritte anche in futuro poesie e ricordi da consegnare alla famiglia. Il dolore è forte in tutto il paese.  Il presidente del Foiano Calcio Danilo Vannuccini si è detto senza parole. «Siamo profondamente rammaricati dall'accaduto, vogliamo essere vicini alla famiglia senza esitazioni. Forse ci daranno partita persa - ha detto riferendosi alla decisione della prima squadra di non giocare la partita di ieri a Albinia appresa la tragedia di Abbadia San Salvatore - ma la decisione di non giocare è stata totalmente unanime e dunque siamo sereni».

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