lunedì 25 novembre 2013

Rubygate, Barbara D'Urso replica: "Non ero alle cene di Berlusconi"



Completamente estranea al caso Ruby, ancora una volta Barbara D'Urso ha respinto con sdegno ogni accostamento del proprio nome con le vicende legate al Rubygate e diffida sin d'ora tutti gli organi di stampa dal ripubblicare notizie già documentalmente confutate e volutamente riproposte tramite una sapiente quanto maliziosa estrapolazione di stralci della motivazione che il Tribunale, a soli fini di ricostruzione storica delle contraddizioni della El Mahroug, ha riproposto in motivazionè. Lo afferma in una nota la conduttrice televisiva «Il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato delegato dal pm Boccassini, aveva escluso sin dal marzo 2011 la presenza di Barbara d'Urso nelle circostanze di tempo e di luogo riferite da Karima El Mahroug - continua la nota - Ciò è avvenuto a seguito di indagini intese a verificare l'attendibilità della giovane marocchina, che riguardo alla persona di Barbara d'Urso ha evidentemente detto il falso».  Barbara D'Urso ha inoltre preannunciato che 'in relazione a tutte le notizie recentemente ripubblicate, Barbara d'Urso intraprenderà ulteriori iniziative legali intese alla tutela della propria reputazione e al risarcimento del grave danno subitò. Secondo la D'Urso è 'strumentalmente diffamatoria l'estrapolazione dalle motivazioni della sentenza del c.d. processo Ruby di uno stralcio di verbale, reso dalla El Marhoug, del quale era già nota da tempo la falsita«. La conduttrice televisiva ricorda infine che rispetto al suo coinvolgimento nel Rubygate, già il Tribunale di Varese (nello scorso mese di agosto) aveva emesso sentenza di condanna al risarcimento del danno, rilevando che sin dal 14 marzo 2011 le investigazioni della polizia avevano smentito le dichiarazioni di Ruby.

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