venerdì 22 novembre 2013

Yara, giovane imprenditore ascoltato in procura: "Potrebbe conoscere l'assassino"

 
Proseguono le indagini per identificare il colpevole della morte della piccola Yara Gambirasio a circa 3 anni dalla sua scomparsa. Ieri, in Procura a Bergamo, gli inquirenti hanno sentito per oltre due ore un giovane bergamasco. L'uomo, secondo Quarto Grado, che ne parlerà questa sera, è un albergatore originario di un paese che dista cinque chilometri da Brembate di Sopra e non era mai stato sentito dagli investigatori nè era mai stato sottoposto al prelievo del Dna.  Per la trasmissione, che andrà in onda questa sera su Retequattro, il giovane, che non è formalmente indagato, ma sul quale sono in corso ulteriori accertamenti, ha dichiarato ai microfoni di 'Quarto Gradò di avere alcuni amici il cui Dna è stato confrontato con quello dell'assassino di Yara ('Ignoto 1'). Il ragazzo, inoltre, avrebbe risposto anche a domande su suoi conoscenti impiegati - ai tempi della scomparsa di Yara - nei lavori di costruzione del centro commerciale di Mapello. La trasmissione svelerà, inoltre, che tra i numerosi capelli, peli e tessuti epiteliali repertati sul corpo di Yara Gambirasio nel campo di Chignolo d'Isola, alcuni non appartengono alla giovane nè sono di origine animale. La notizia è stata data questa mattina, in un incontro di tre ore, alla titolare delle indagini, il pm Letizia Ruggeri, dal dottor Carlo Previderè, ricercatore del Dipartimento Medicina Legale e Scienze Forensi dell'Università di Pavia, nominato consulente della Procura di Bergamo. I reperti saranno ora ulteriormente analizzati per tentare di risalire ai gruppi etnici di appartenenza e, se lo stato di conservazione lo permetterà, all'individuazione di precisi profili genetici. Il professor Fabio Buzzi, direttore del Dipartimento di Pavia, all'inviato di 'Quarto Gradò ha però posto il problema di costi: l'analisi di ogni singolo reperto costa circa 100 euro e i reperti sono migliaia.

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