sabato 7 gennaio 2017

Abul, l'uomo albero, dopo 16 operazioni può finalmente abbracciare la sua bimba


Abul Bajandar aveva un solo sogno. Tornare ad avere un'esistenza normale. Una vita come quella di ogni papà del mondo che può prendere in braccio la propria bambina e tenerla stretta. Adesso quel desiderio è diventato realtà per il 27enne, meglio conosciuto come "l'uomo albero" a causa delle escrescenze che gli si sono sviluppate negli anni su mani e piedi: dopo 16 operazioni quel calvario sembra essere ormai alle spalle e Abul, che abita in un villaggio nel distretto meridionale di Khulna, si prepara a lasciare l'ospedale dopo un anno di degenza con sua moglie Halima e la sua bambina di 3 anni.
L'uomo ha sofferto di una malattia chiamata Epidermodisplasia verruciforme, caratterizzata da un'infezione cronica alla pelle che provoca l'insorgere di escrescenze e squame sugli arti. I primi segni apparvero dieci anni fa, ma lui all'inizio non dette importanza a quei primi sintomi, pensando fosse semplicemente un'infezione della pelle. Con il tempo, però, quelle escrescenze, simili a rami, sono diventate enormi, tanto da renderlo invalido e incapace di potersi nutrire, lavare, vestire senza l'aiuto della famiglia.
Una situazione insostenibile dalla quale Abul sta lentamente venendo fuori grazie a un ospedale di Dhaka che si è offerto di operarlo gratuitamente, visto che lui, con il suo magro stipendio da conducente di risciò, non avrebbe potuto affrontare le cure mediche: adesso, dopo 16 operazioni e la rimozione di 5 chili di escrescenze su mani e piedi, si appresta a lasciare l'ospedale. «Il trattamento su Abul è stato una pietra miliare nella storia della scienza medica - ha detto Lal Samanta Sen, coordinatore del reparto di chirurgia plastica al Dhaka Medical College Hospital - Le mani e i piedi sono ormai quasi completamente a posto. Sarà dimesso entro i prossimi 30 giorni dopo un paio di interventi chirurgici minori per perfezionare la forma delle mani».  Adesso per Abul si prospetta una vita nuova: dopo che la sua malattia è finita sui media di tutto il mondo gli sono arrivate parecchie donazioni per sostenere le spese dell'intervento. Ora con quella cifra aprirà una sua attività e potrà garantire un futuro alla sua bambina che, finalmente, riesce ad abbracciare: «Non ho mai pensato che sarei stato in grado di tenere la mia bambina con le mani. Ora mi sento molto meglio, posso giocare con lei e fare tutto ciò che non ho potuto fare prima. Ero così preoccupato di non riuscire a crescere mia figlia. Adesso spero solo che la maledizione non tornerà. Al momento penso solo che non vedo l’ora di tornare a casa».

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