domenica 1 ottobre 2017

Renato Pozzetto, confessione hot a Barbara D'Urso: "Ecco com'è andata con Edwige Fenech..."

ROMA - Renato Pozzetto, impegnato nella preparazione di un nuovo spettacolo teatrale, a Domenica Live ripercorre le tappe salienti della sua carriera, a partire da un “incidente” di set con Edwige Fenech. Il film era “La patata bollente”.
«Dovevamo girare una scena in cui facevamo l’amore in una vasca. Ci siamo messi d’accordo con le maestranze per farlo senza imbarazzi, eravamo nudi, poi avrebbero montato loro quello che si poteva montare. A un certo punto il direttore della fotografia ha chiesto due minuti per cambiare le luci. Siamo rimasti soli nella vasca, nudi, immersi nell’acqua tiepida. A un certo punto io le ho detto: guarda che qui c’è un meccanismo che si lamenta. Dico che è meglio io esca, lei fa: esco io così mi rifaccio il trucco. Arrivano con l’accappatoio, Edwige si alza, si abbassa l’acqua, e…. è uscito fuori, si è visto il…. C’era un elettricista sopra che mi vede, ride e mi fa: Pozze’, guadagnerai qualche lira ma fai una vitaccia…».
Dall’inconveniente “hot” alle grandi amicizie.
«Io sono figlio della guerra. Nel ’42 hanno bombardato la nostra casa, mio padre ha preso i figli e siamo andati via. Ho conosciuto Cochi quando eravamo piccoli. Nel paese non c’era niente per divertirsi, solo fabbriche, dovevamo inventarci battute, canzoni. Così è nato il duo. Cochi è l’amico della vita».
Barbara D’Urso coglie l’occasione per ricordare un film girato insieme, “Mollo Tutto”, e il camper di Pozzetto tra risate e grandi pranzi.
«Ho fatto tanti film, io dico 60, qualcuno dice 70 - commenta Pozzetto - ogni film dura in media due mesi, quindi praticamente ho fatto quasi 120 mesi sul set. Ho voluto un camper che soddisfacesse anche la mia passione per il cibo. Ho chiamato uno chef come collaboratore che mi ha insegnato qualcosa».
Una passione, quella per il cibo, che rivive oggi in una cascina trasformata in locanda, per realizzare un sogno condiviso con il fratello ormai scomparso.
Non mancano ricordi commossi per la moglie, anche lei scomparsa, e per l’amico Paolo Villaggio.

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